Le Ciambelle di San Biagio sono il dolce più antico della tradizione abruzzese.
E’ impressionante pensare che la vita di questo dolce risalga al lontano 1703! Purtroppo la storia aquilana è stata scandita sempre da drammatici terremoti e la storia di questo dolce nasce proprio da un tragico evento, il terremoto del 2 febbraio del 1703.
Un sisma catastrofico che distrusse completamente la città di L’Aquila e nel disastro morì più di un terzo dell’intera popolazione. Si narra che i sopravvissuti in memoria dei loro morti e in omaggio a San Biagio che si festeggiava proprio il 3 febbraio , dedicarono questo dolce semplice al santo che li aveva salvati.
La ciambella inoltre non veniva mai consumata prima che il sacerdote l’avesse benedetta, questo è un ricordo nitido della mia infanzia, che creava aspettativa e attesa in noi bambini che aspettavamo un anno per mangiare la fatidica Ciambella…e poi si sa allora di dolci in casa ne giravano ben pochi!
Da questo terremoto del 1703 nacque non solo la tradizione della ciambella di San Biagio ma anche gli storici colori della città dell’Aquila, che fino ad allora erano il bianco e il rosso, diventarono il verde e il nero: il verde della speranza e il nero del lutto.
Pensate che L’Aquila è la città con il carnevale più breve del mondo, deriva sempre da questo tragico evento; per rispetto a quei morti il carnevale a L’Aquila può iniziare solo dopo San Biagio quindi dal 3 febbraio, qualunque sia la data della quaresima . Questo fatto ha legato indissolubilmente la storia della città a quella del Santo.
Il dolce di San Biagio è oggi uno dei simboli culinari d’Abruzzo: c’è chi lo chiama ciambella di San Biagio, chi ciambelle di San Biagio, chi pizza di San Biagio o torta di San Biagio.
Ogni famiglia custodisce la propria ricetta e spesso sono tutte molto simili ma diverse magari per un solo ingrediente ; alcuni aggiungono dell’anice nell’impasto, altri una punta di vino o brandy.
Noi dei Dolci Aveja custodiamo la storica ricetta di Nonna Anaide e da più di 40 anni la riproponiamo nella variante semplice, croccante fuori e tenera all’interno.
Come da tradizione e scelta aziendale non utilizziamo né conservanti né coloranti e siamo gli unici ad aver sacrificato nella guarnizione della ciambella, le ciliegie candite, perché cariche di coloranti e conservanti, che abbiamo bandito da tutte le nostre produzioni.
Resta ovviamente la granella di zucchero su tutte le ciambelle di San Biagio, decorazione golosa che piace a grandi e piccini.
Oltre alla Ciambella “Semplice” produciamo la versione più gustosa con “Uvetta candita” selezionata e la variante golosa con gocce di “cioccolato” fondente puro monorigine.
Da questo anno inoltre abbiamo innovato la ricetta tradizionale con due varianti: con farina di solina e senza lattosio.
La ciambella di San Biagio senza lattosio mantiene tutti gli ingredienti della versione semplice e tradizionale ma il latte è privo di lattosio. Una delizia per tutti gli intolleranti che non si dovranno privare di questa dolcezza.
La variante con “farina di Solina” sposa una scelta di qualità con farine alternative, grani pregiati, in questo caso a km 0, prodotta in provincia dell’Aquila senza trattamenti.
La farina di solina ha un gusto forte e molto caratterizzato ed è inoltre naturalmente ricca di proteine e povera di glutine. un cereale prezioso, sano e figlio del nostro territorio.
La nostra ricetta :
- 1.1 kg di farina
- 120 ml latte
- 6 uova
- 490 g zucchero
- 220 g olio di semi di girasole
- un pizzico di sale
- granella di zucchero qb
- lievito vanigliato per dolci
Procedimento:
- Mescolate con le fruste della planetaria, lo zucchero, l’olio e il sale
- aggiungete le uova lentamente
- al composto cremoso aggiungete latte e lievito
- successivamente integrate nell’impasto la farina
- una volta raggiunto un impasto uniforme potete tirarlo fuori e farne dei pezzi da circa 500g cadauno.
- stendete creando dei rotolini da circa 4 cm di diametro
- unite i rotolini dando una forma di ciambella
- spennellate la superficie con dell’uovo e fate cadere della granella di zucchero sulla superficie
- a questo punto ponete su una carta forno le ciambelle e infornatele a 200 gradi per circa 17/20 minuti in un forno ventilato
- attenzione alla cottura che può variare in base al forno. l’interno deve rimanere umido e non crudo e la crosta dorata.
- una volta tirate fuori l’ideale è farle raffreddare bene prima di mangiarle.
Le Ciambelle di San Biagio sono ideali a colazione ma anche per una merenda sana e golosa dei nostri ragazzi.
Tradizione vuole che la ciambella di San Biagio venisse apprezzata come fine pasto, per stemperare l’amaro del Liquore di Genziana, una abbinata 100% Abruzzese.
Trovate ciambella di San Biagio Aveja nel nostro shop online o nei nostri punti vendita di viale corrado IV n28 o nel laboratorio di Cavalletto d’Ocre – Monticchio.
Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre tradizioni, anche di quelle alimentari e culinarie, che sicuramente hanno contribuito a fare la storia e la cultura della nostra terra Aquilana che tutti amiamo e in cui tutti noi ci riconosciamo. Solo con il nostro passaparola, il nostro racconto, la nostra condivisione faremo in modo che molte di queste tradizioni non vadano dimenticate o superate… ma passino ai nostri figli e nipoti come patrimonio culturale.
Un abbraccio
Maria Teresa
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